La filosofia della Cooperativa Il Sicomoro si è sviluppata negli anni nella direzione di promuovere attività capaci di consentire il miglioramento e l’ampliamento della qualità e tipologia dei servizi utili agli immigrati accolti nella nostra comunità.
Dall’Aprile del 2011 si realizza l’apertura delle Case del Sicomoro che, annualmente, hanno accolto circa 200 persone tra cui donne e minori, tutti richiedenti asilo e protezione internazionale provenienti dal nord Africa: Tunisia, Algeria, Ghana, Sudan, Eritrea, Gambia, Somalia, Etiopia, Nigeria, Costa d’Avorio.
LA COMUNITÀ MEDITERRANEA
La Comunità Mediterranea nasce nel maggio 2015 grazie alla realizzazione di un Progetto 8×1000 della Chiesa Cattolica, il contributo ed il sostegno della Caritas Diocesana di Cagliari e della Caritas Italiana, come risposta concreta e impellente, ad un’esigenza emersa ed evidente: la presenza sempre più consistente sul territorio nazionale e regionale di minori stranieri non accompagnati e la necessità di assicurare la loro accoglienza, in strutture adibite e a loro dedicate nel rispetto dei diritti e della dignità dei minori e delle normative nazionali ed internazionali.
La Comunità Mediterranea ha avuto tra i suoi obiettivi prioritari essere agente concreto del cambiamento sociale, di dialogo e sensibilizzazione della comunità locale e del territorio alle problematiche insite nel processo di accoglienza ed integrazione, oltre che strumento di conoscenza del fenomeno migratorio, in particolare quello dei Minori Stranieri Non Accompagnati.
Proponendosi come uno spazio e luogo in cui integrare o “sostituire” temporaneamente la famiglia, offre ai suoi ospiti adolescenti un contesto protetto e delle relazioni educative stabili, in grado di sostenere e promuovere il benessere personale del minore, fondamentale per l’attivazione di un autonomo percorso di crescita, dal punto di vista affettivo, cognitivo e socio-culturale.
LA COMUNITÀ SU COCCU
Nel 2016 il perdurare di importanti flussi migratori anche verso l’Isola, hanno portato la Cooperativa a un impegno ulteriore in termini di accoglienza: grazie alla collaborazione e disponibilità del Parroco Don Ganni Locci, il Sicomoro apre la seconda Casa di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, la Comunità Su Coccu.
Fin da subito è stata evidente la necessità di includere, coinvolgere la Comunità locale, frastornata dalle informazioni che circolavano attorno al fenomeno migratorio, a causa di un’azione politica e dell’informazione generatori entrambi di tensioni, se non intolleranza, nei confronti del mondo altro, purtroppo troppo spesso inteso e raccontato come una minaccia al nostro vivere.
Si è deciso pertanto di aprire le porte della struttura di accoglienza all’intera cittadinanza e presentare la Comunità Su Coccu e i suoi ospiti, inizialmente in occasione di una grande festa comunitaria e proseguire via via nel tempo, volendo raccontare e testimoniare il progetto di accoglienza del Sicomoro.
Il progetto garantisce l’accoglienza primaria (vitto e alloggio, assistenza sanitaria e legale, servizi di mediazione linguistica e culturale) e gli strumenti di orientamento al territorio, percorsi di inserimento scolastico e sociale, grazie al lavoro di un’équipe multidisciplinare: psicologo, educatori, mediatori culturali, operatori sociali e legali, oltre al supporto di numerosi volontari.
I minori accolti hanno una giornata scandita da diversi impegni, tra i quali risulta assolutamente prioritario l’apprendimento della lingua italiana, garantita dalla frequenza dei percorsi formali presso le scuole del territorio e da specifici interventi degli operatori in comunità. Sono quotidianamente impegnati in attività sportive e ludico ricreative: scuola calcio, tennis, vela, attività scout, laboratori artistici di danza, teatro e musica, ma anche attività di volontariato.
In quasi due anni di attività, grazie alle specifiche competenze e all’immensa passione di tutti gli operatori, si è riusciti a tessere una fitta rete di relazioni con il territorio, dall’oratorio alla proloco, alle famiglie e i giovani del paese, tanto che chiunque sia stato ospite della Comunità Su Coccu, non appena varcato il cancello di ingresso al vasto cortile parrocchiale, coglie il senso di “comunità familiare”.